Focus: UNI 10200 - Prospetto previsionale e consuntivo di spesa
La procedura di ripartizione della spesa totale per climatizzazione invernale ed ACS è finalizzata alla determinazione delle quote di spesa da attribuire ai singoli utenti. In sede di progetto, i risultati della ripartizione devono essere riportati in uno specifico elaborato, con adeguato livello di dettaglio, da rilasciare agli utenti. In questo modo, nella prima stagione di attivazione degli impianti ciascun utente è informato relativamente a quelli che potrebbero essere i nuovi costi energetici del servizio di riscaldamento (e nel caso presente, anche di quello di produzione acqua calda sanitaria).
Prospetto previsionale
Ai fini della formulazione del prospetto previsionale, si applica ovviamente la nuova procedura di base per la ripartizione delle spese così come descritta negli elaborati progettuali, in cui:
i costi dei vettori energetici e le spese gestionali, sono ipotizzati dal progettista sulla base dell’esperienza dei precedenti esercizi;
i consumi di combustibile ed energia elettrica sono stimati a partire da un diagnosi energetica completa redatta con il metodo tailored rating descritto nella UNI/TS 11300 riferito alla stagione standard di riscaldamento.
Diagnosi energetica
La diagnosi energetica prevede che il calcolo delle perdite e dei fabbisogni di energia ausiliaria della rete di distribuzione sia effettuato a partire dai fabbisogni calcolati di energia termica utile moltiplicato per una serie di rendimenti caratteristici della tipologia di impianto e di installazione. Il fabbisogno totale di energia è poi decurtato della frazione di calore recuperata dall’involucro, costituita dalla componente del calore disperso dalla rete ma rimasto “intrappolato” nell’edificio; le perdite recuperate generano quindi un effetto utile ai fini della determinazione del fabbisogno.
Una frazione di recupero più o meno rilevante delle perdite di calore è prodotta per esempio dalle tubazioni di distribuzione correnti all’interno dell’involucro dell’edificio, così come dal generatore di calore, da eventuali bollitori o accumuli di acqua calda e dalla presenza della rete di ricircolo nel caso sia presente la produzione e la distribuzione centralizzata dell’acqua calda ai fini sanitari.
Consuntivo delle spese energetiche
A differenza del prospetto previsionale, il riparto a consuntivo prevede la suddivisione delle spese così come determinate al termine della stagione di riscaldamento dalla lettura dei consumi energetici o dei contabilizzatori di calore installati nell’impianto. Parte delle spese energetiche sono suddivise in base alla quota di consumo volontario, proporzionale alla lettura dei singoli consumi, ed in base alla quota involontaria che (prescinde dal riscaldamento volontario degli ambienti) dipende esclusivamente dalla frazione di calore dispersa dalla rete di distribuzione per effetto del suo funzionamento, rilevata a monte del sistema di emissione (radiatori).
Il metodo previsto dalla UNI 10220 per il calcolo a consuntivo della componente di consumo involontario di calore prevede l’utilizzo di due tipologie di calcolo:
il metodo analitico nel quale si prevede il calcolo rigoroso della componente di calore dispersa dalla rete di distribuzione a partire dalla sua estensione e composizione e che quindi ne richiede la completa conoscenza (più facilmente applicabile sui nuovi progetti);
il metodo semplificato che prevede l’applicazione di un fattore di perdita precalcolato da applicare al fabbisogno utile di calore calcolato per l’intero edificio. Il ricorso al metodo semplificato, infatti, determina per via diretta il contributo di calore involontario così come risultato derivato dalla diagnosi stessa.
Con il metodo semplificato quindi si tiene conto complessivamente di una dispersione della rete di distribuzione tramite l’applicazione diretta di un rendimento medio globale che è semplice funzione delle caratteristiche del fabbricato e del suo sviluppo in altezza; per questo i contributi di recupero prodotti dalla rete e calcolati analiticamente con il metodo tailored rating descritto dalla normativa UNI TS di riferimento non possono essere tenuti in esame.
Preventivo vs consuntivo
Per quanto sopra riportato, è facilmente intuibile come il prospetto a consuntivo delle spese di riscaldamento in cui la componente di prelievo involontario del calore è determinata per via semplificata, non possa essere ricondotto a quanto pronosticato in sede di prospetto preventivo.
Per questo, per meglio far comprendere il significato della ripartizione dei costi dei servizi condominiali di riscaldamento e ACS ai futuri fruitori, sarebbe più opportuno generare, in sede di analisi previsionale, un prospetto che tenga già conto della futura quota involontaria predeterminata in sede di diagnosi e la valorizzi nei termini economici corretti.
Limiti del prospetto previsionale
In sede di diagnosi energetica e di redazione del prospetto previsionale di spesa, il progettista, attraverso il software di calcolo, fa riferimento al fabbisogno energetico normalizzato dell’edificio, riferito cioè alla stagione convenzionale di riscaldamento. E’ bene considerare che il fabbisogno è stimato a partire dall’assunzione che negli ambienti riscaldati sia mantenuta costante la temperatura di riferimento così come imposta dalla legislazione vigente per quella categoria di locali (zona termica).
In sede di diagnosi quindi, il progettista non può conoscere e considerare l’effettivo utilizzo dei locali (occupazione) e tantomeno le intenzioni dell’utilizzatore in merito alla regolazione della temperatura interna degli ambienti riscaldati. Per questo lo strumento del prospetto preventivo di spesa deve essere inteso come mera indicazione di quelli che potrebbero essere i costi energetici dell’utilizzatore connessi ad un esercizio moderato dell’impianto di termoregolazione per tutta la durata di una stagione di riscaldamento standard.
Il confronto
Si riporta a seguire il confronto tra un prospetto previsionale così come calcolato in sede di diagnosi mediante strumento software dedicato, e lo stesso prospetto in cui sono inseriti i costi involontari predeterminati che verranno utilizzati in sede di consuntivo di spesa.
L’esempio si riferisce ad una palazzina composta da 7 immobili in cui è installato un servizio centralizzato di produzione e distribuzione del calore.

Il fabbisogno totale dell’edificio ammonta a quasi 35.000 kWh; la quota di consumo involontario calcolato in sede di prospetto previsionale di spesa ammonta a 3.908 kWh mentre quello predeterminato, mediante il metodo semplificato, per la stagione standard di riscaldamento è pari a 9186 kWh. Da qui, la differenza dei prospetti di spesa e l’erronea indicazione nel prospetto previsionale della componente di consumo involontario sottostimata rispetto a quanto verrà effettivamente richiesto in sede di consuntivo di spesa.
